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Che cos'è il Mentoring? Saper comunicare la propria esperienza

di Claudio Cipolli | Mentor di Mentors4u

Arnold Schwarzenegger nella prefazione che ha scritto per Tools Of Titans di Tim Ferris scrisse: “Io non sono un self-made man. Ho avuto un sacco di aiuti […] Mentori che hanno condiviso con me la loro saggezza e i loro suggerimenti. […] darei l’impressione sbagliata che si possa fare tutto da soli. No, io non ho fatto tutto da solo. E, molto probabilmente, neanche tu puoi. Tutti abbiamo bisogno di aiuto. Senza l’aiuto, i consigli e l’ispirazione degli altri, gli ingranaggi della nostra mente si fermerebbero e resteremmo bloccati.”

Questo è quello che ho ricevuto anche io e che spero di fornire agli altri quando faccio le sessioni di Mentoring. Aiuto e consigli. Alcuni possono chiamarla saggezza, ossia una sorta di equilibrio e di capacità di seguire la ragione, di vedere le cose da un punto di vista esterno, magari più oggettivo. Ma soprattutto comunicare agli altri la mia esperienza.

Nella mia vita tante ne ho passate e tante ne passerò. Il riuscire a passare a qualcun altro le soluzioni trovate per sorpassare gli ostacoli sono sicuro che può risultare utilissimo, se non per risolvere i problemi direttamente, almeno per avere una prima idea. O sicuramente per essere uno stimolo.

“Se ce l’ha fatta lui posso farcela anche io” questo mi dicevo e continuo a dirmi sempre. Vorrei che i miei Mentee dicessero che se ce l’ho fatta io possono farcela anche loro. Ho uno stile particolare nel fare da Mentor. Sono molto schietto, cinico, diretto, sincero. A volte questo spaventa, ma sicuramente motiva.

Chi fa sessioni con me sicuramente sa che non sono morbido. Cerco sì, di mettermi nei panni dei Mentee, ascoltarne le sfide e le aspirazioni, e fornire consigli personalizzati per creare una relazione di fiducia reciproca tra me e i Mentee, ma non mi trattengo nel dire che ci vuole il coraggio di uscire dalla comfort-zone altrimenti le probabilità di successo si abbassano. Le possibilità nella vita lavorativa contano. Passano poche volte e dobbiamo farle diventare opportunità. Per ogni possibilità esistono diverse opzioni, ognuna con diverse probabilità di successo e diversi rischi. Devono decidere loro se intraprenderli o no. Una delle frasi più belle che dico sempre è di Benigni: “Iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi”.

Cerco di valorizzare soprattutto due punti nel mio percorso di coaching: le esperienze all’estero e la creazione di un network. La prima per ampliare la mente e capire che molti di noi rischiano di avere una visione limitata di ciò che ci accade intorno; la seconda per il motivo descritto in precedenza. Tutti abbiamo bisogno di aiuto e esistiamo anche per darlo ad altri se dovessimo ricambiare.

Gli obiettivi finali delle mie sessioni sono principalmente due: 

- Aiutare i Mentee a comprendere appieno i propri obiettivi di carriera: spesso, le persone possono sentirsi disorientate o indecise sulle strade da intraprendere nella loro carriera. Un mentore può agire come guida, aiutando il Mentee a riflettere sulle proprie ambizioni, identificare punti di forza e debolezza, e sviluppare una strategia chiara per raggiungere i propri obiettivi.

- Pianificare il career path futuro: strutturare una carriera di successo richiede una pianificazione oculata e una comprensione approfondita delle sfide e delle opportunità nel settore di riferimento. Il mentore può aiutare il Mentee a comprendere i "next step" necessari per progredire nella propria carriera, come ad esempio la pianificazione di sviluppo professionale, l'acquisizione di competenze aggiuntive o la preparazione per nuove sfide. 

Ecco cosa ho ottenuto e continuerò a fare con Mentors4u. Offrire supporto a giovani ragazzi professionisti, fornire guida ed esperienza, contribuendo in modo significativo al percorso di crescita di un individuo. Sperando che in futuro loro possano essere di aiuto per altri.


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